Home Cultura e Società IL RUOLO CRUCIALE DELLA CONTEA DI AVERSA

IL RUOLO CRUCIALE DELLA CONTEA DI AVERSA

by Prof. Edoardo Spagnuolo

La contea normanna di Aversa, fondata nel 1030, ha svolto un ruolo di grande rilevanza nell’undicesimo e nel dodicesimo secolo. Almeno fino al 1041 Aversa fu il principale luogo di raccolta dei cavalieri normanni, che, a piccoli gruppi, scendevano nel sud Italia. Da Aversa partì il formidabile squadrone di cavalieri, che occupò Melfi, e si rese protagonista di un’impresa unica. La contea di Aversa rese possibile dunque l’epopea normanna nel sud Italia. Viene da chiedersi perché i normanni di Aversa, che partirono verso Melfi, realizzarono imprese memorabili, mentre i cavalieri rimasti nella contea (apparentemente) non realizzarono nulla di straordinario. La risposta è molto semplice. I guerrieri di Melfi ebbero l’opportunità di scontrarsi con degli eserciti in battaglie campali. Gli eserciti avversari potevano essere costituiti da greci, russi, traci, svevi, saraceni, sassoni, o quant’altri, ma contro i guerrieri normanni non c’era nulla da fare. I normanni della contea di Aversa, invece, non ebbero mai quest’opportunità, e dovettero vedersela con città straordinariamente fortificate. Contro queste realtà i normanni di Aversa incontrarono le stesse difficoltà che i loro conterranei di Melfi avrebbero incontrato con le città litorali della Puglia. La contea di Aversa era incuneata in una realtà molto difficile. Ad ovest Napoli aveva un sistema di fortificazioni, che solo una grande flotta e un grande esercito avrebbero potuto vincere. Aversa non aveva nè l’una, nè l’altra cosa. A sud vi era Salerno, altrettanto ben fortificata, retta inoltre da un principe di grande prestigio, Guaimario IV. A nord est c’era Benevento, città intoccabile per ragioni di politica internazionale. Le uniche direzioni verso le quali i militi di Aversa potevano muoversi furono verso nord, lungo la direzione Capua-Gaeta, e verso est, in direzione di Avellino e dell’Irpinia. Anche lungo queste direzioni, però, vi erano dei limiti invalicabili. A nord le terre della santa sede, a est la concorrenza della contea di Ariano e della contea di Puglia. Pur ristretti in un’area geografica molto piccola, i guerrieri di Aversa riuscirono a costituire una realtà potente, il principato di Capua, che nel dodicesimo secolo fu il vero, irriducibile argine alla pretesa del conte di Sicilia, Ruggero II, di regnare su tutta l’Italia meridionale. Nel lungo conflitto che ne seguì solo delle circostanze fortuite impedirono al cavaliere più straordinario della contea, il conte Rainulfo, di divenire l’uomo più potente del sud Italia, e impedirono al principato di Capua, e a questa città stessa, di divenire il cuore pulsante del sud continentale.

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