La masseria di Costantino Morelli non fu la sola ad essere investita dal ritorno dei briganti. Pasquale Giannasco depose: «Verso la fine del passato mese di Agosto stando io presso la mia masseria in contrada Filetto, passarono per colà due briganti a cavallo, i quali s’impadronirono di un mio fucile. Mi avvidi nel contempo che sul- l’altura di Carpignano» ” «si vedeva un considerevole numero di altri briganti, che poscia presero la volta di Bonito» “. Giovanni Ciampa depose: «Verso la fine di Agosto nel trovarmi sul fondo in contrada Bottafuoco in questo tenimento, mi vidi aggredito da tre briganti, e poscia immediatamente da altri quaranta in circa tutti a cavallo provenienti dalla parte della Contrada Carpignano, e quindi credo da Fontanarosa, i quali mi obbligarono a consegnar loro un fucile» Epifanio Schena depose: «Verso la fine di Agosto [..] una banda di briganti a cavallo ingombrò la mia masseria alla contrada Pescone. Nel ritormo che feci alla da masseria mia moglie mi raccontò che detti briganti [.]l’avevano costretta a consegnar loro un fucile» “. Segnaliamo infine la dichiarazione di Felice Minichiello, il quale depose:” Verso la fine del […] mese […] passarono pel mio fondo in contrada Fontana del Re in sto tenimento una ventina di briganti a cavallo, i quali si dispersero per le convicine masserie di Pasquale, e Prisco lo Chiatto, ed altre.
Incursioni di bande armate a Grottaminarda nel 1862
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