Crocevia di culture e popoli diversi che si sono avvicendati sul territorio irpino dando luogo ad un humus culturale stratificato e altamente variegato.
La presenza umana in Irpinia è attestata archeologicamente e quindi inequivocabilmente già dalla fase più remota della Preistoria il Paleolitico, definito “ Età della pietra antica o rozza
LE TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE IN IRPINIA
IL FREGIO DORICO DI BONITO
Oltre i sopra citati Musei e i diversi siti che testimoniano la presenza umana nel tempo in territorio irpino, ci sono reperti archeologici molto interessanti poco o meno conosciuti.
Uno di questi risulta essere un fregio rinvenuto a Bonito.Si tratta di un fregio dorico di marmo lineare, rinvenuto nel 1974 nelle fondamenta di un’antica abitazione demolita, ubicata nella piazza principale di Bonito, proprio nella stessa postazione ove oggi sorge la Casa Comunale .
Dopo il rinvenimento fortuito del fregio in questione la sua storia si lega indissolubilmente alla residenza comunale. Il fregio fu opportunamente sistemato e ancora oggi si trova armonicamente collocato all’ ingresso della Casa Comunale di Bonito.
LE PECULIARITÀ DEL FREGIO
La rilevanza archeologica del fregio non è certo dovuta alla sua imponenza .Le misure infatti sono piuttosto contenute, attestandosi su una lunghezza di 130 cm e un’ altezza di 60 cm con uno spessore di circa 25 cm.
Già prima facie anche chi non è addetto ai lavori comprende che ci troviamo di fronte ad una scultura molto insolita. Gli elementi raffigurati non ritraggono scene di combattimento, animali totemici o altro legato al nostro territorio ma raffigurano una scena riconducibile ad un ambiente marino.
Questo fregio senza dubbio si colloca in una struttura complessa intesa quale monumento funerario.
CHE COSA RAFFIGURA?
Vedendo de visu il fregio lo sguardo viene rapito in primis da due metope racchiuse tra due triglifi.
Una raffigura il rostro a prua di una nave con torre mentre l’altra rappresenta un tridente ossia una lancia con tre rebbi in posizione verticale circondato da due splendidi delfini con la testa capovolta verso il basso.
Gli elementi iconografici fanno chiaro riferimento ad un soggetto che aveva a che fare con il mare.
Il rostro è indice esplicito della supremazia navale e quindi militare di Roma. Questa raffigurazione del rostro è confermata e riproposta anche a livello numismatico sul rovescio di un denario ascrivibile all’età repubblicana riconducibile al console C. Sosius .
Il tridente, circoscritto da due delfini indica il comando(lo scettro) militare su una flotta o comunque su una nave.
IL FREGIO ANONIMO
Il territorio del rinvenimento del fregio in quel di Bonito era da ascrivere all’ area della più vicina Aeclanum .Potrebbe trattarsi di un fregio preso nell ’antichità da Aeclanum e riutilizzato per la costruzione di edifici privati ,usanza molto consueta.
Il fregio risulta anonimo perché privo del titolo sepolcrale di riferimento.
LA MEMORABILE BATTAGLIA NAVALE DI AZIO
Dopo un attento studio anche comparativo con altri reperti similari si è giunti a concludere che il fregio è riconducibile alla battaglia navale di Azio del 31 a.C .Le figure scolpite fanno chiaro riferimento alla vita del defunto.
Trattasi di un alleato di Antonio contro Ottaviano sotto il comando del console C. Sosius. Il nostro marinaio non soltanto prese parte alla battaglia memorabile di Azio ma ricoprì anche un incarico prestigioso di comando stando a quanto si deduce dalla figura dei due delfini contenuta nel fregio.
La battaglia di Azio vide contrapposti Ottaviano contro Marco Antonio. I due antagonisti nella fase conclusiva della guerra civile spiegarono complessivamente un esercito colossale per l’epoca con ottantamila soldati impiegati e quattrocento navi.
L’ Irpinia è semplicemente una terra straordinariamente affascinante e di questo ne erano già consapevoli i nostri predecessori. Una terra ancora tutta da scoprire archeologicamente parlando che ci offrirà informazioni ancora più puntuali di un quadro storico- archeologico che costituisce un unicum. Noi abbiamo l’onore di preservarla e valorizzarla in tutte le sue molteplici potenzialità ancora latenti in un progetto circolare , integrato e soprattutto sostenibile
AUTORE : Antonio Ferragamo
Blogger Bonito.Cultore di storia,archeologia,arte e tradizioni locali,escursionista.Da sempre,cerco di far conoscere ed apprezzare le varie potenzialita’ dell’ Irpinia, terra ove natura,tradizioni ,cultura e sapori sono ancora autentici,scrigno di eccellenze.Collaboro con chiunque abbia le mie stesse passioni nel valorizzare in toto la nostra terra e ho colto al balzo l’invito che mi e’ stato proposto,con il proposito lungimirante ma mai utopistico di riproporre un nuovo “rinascimento” irpino sia sociale che culturale, imprenscindibile da una presa di coscienza individuale in un ottica di collaborazione pluridisciplinare e plurisettoriale.