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La Vanità della Vanità

by Antonello Basile

È difficile scegliere il proprio artista preferito, ma di sicuro è ben evidente lo stile artistico che ci condiziona.

Siamo nel ‘600, momento in cui lo stile “Vanitas” raggiunse il culmine, soprattutto nei paesi Olandesi.

La vanitosa illusione di rendersi piacente al marito o, peggio, agli altri; l’inesorabile scorrere del tempo; il passaggio nella vita e dei beni materiali che appagheranno per poco la nostra anima; i simboli della morte.

Tutti questi significati li ritroviamo negli oggetti che caratterizzano le nature morte di quel tempo: teschi, clessidre, putti, candele spente, fiori spezzati. Simboli che esternano la caducità della vita, facendoci soffermare al ricordo di un tempo che non tornerà. Nell’eterna e effimero compiacimento di sé, tra guerre e epidemie molti artisti classificati tra l’era classica e il barocco, hanno contribuito a questa forma d’arte.

Pieter Paul Rubens, Abram Mignon, Salvator Rosa ecc…

Chi secondo il mio modesto parere ha inteso al meglio quello di cui stiamo parlando è stato Guido Cagnacci. Per quanto possa somigliare di primo impatto alla pittura Caravagesca, Cagnacci fu molto influenzato dal tocco di Guido Reni e Ludovico Carracci. Spinto forse dalle vicissitudini della sua vita, caratterizzata da amori tormentati e dal poco apprezzamento del suo lavoro in Patria, Cagnacci esterna la Vanità della vita con sublime e disarmante armonia, con contrasti d’ombra e colori caldi. La sua carriera in età giovanile si afferma in ambito religioso, al fianco del Guercino, (possibile maestro del Cagnacci) soggiornarono a Roma per ben due volte, dove l’allievo apprende le competenze e soprattutto l’uso della prospettiva condivisa dai maestri.(Guercino – l’Assunta, Cagnacci – Gloria di S. Mercuriale)  

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Trascorsa la gioventù tra il rosso vermiglio e il rosa dell’incarnato, in età adulta dedica le sue mani verso dipinti profani.

“Allegoria del tempo (la vita umana)” 1650 – “La Maddalena svenuta”, sono i dipinti che manifestano l’inquietudine di questo artista dove esplicitamente manifesta la sua visione estetica, portandoci a ricercare in ogni suo dipinto i tratti distintivi di un’arte diversa e contestativa. In Lucrezia dell’antica Roma e nella Morte di Cleopatra 1660 ritroviamo una sensualità fine, lasciando intendere gli intensi desideri delle donne raffigurate; particolare che non tralascia nelle sue prosperose Madonne.

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Vanitas: la pittura del 600 nei maestri di oggi

Quello che ci ha mostrato l’artista Damien Hirst con il suo teschio milionario, è l’esempio di un’arte presente ancora oggi. Vittime di un mercato Americano che condiziona l’arte dalla pop art ad oggi, l’Italia è protagonista e di riferimento per tutto il mondo. Mi riferisco agli artisti figurativi che lavorano e vivono nel nostro paese, capaci di riportarci in un tempo sospeso, rendendoci incapaci di percepire l’epoca in cui viviamo. Elogio dei corpi in Roberto Ferri, e la pittura reale quanto mistica di Adriano Fida vi potranno far vivere le emozioni dei maestri del passato e avere una visione concreta dei talenti del momento.

https://www.adrianofida.com/

http://www.robertoferri.net/gallery.php

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