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UNA DONNA AVVOLTA NEL MISTERO

by Prof. Edoardo Spagnuolo

Sto a Venosa, dinanzi alla tomba di una donna, morta oltre mille anni fa. Questo sepolcro ha qualcosa di eccezionale. E’ una delle rare sepolture non ecclesiastiche del sud Italia, che contiene ancora i resti del defunto, risalenti a tempi così lontani. A mia notizia è l’unica che contiene i resti di una persona nata in Normandia (in un’altra sono raccolte alla rinfusa le ossa di quattro guerrieri normanni).
Per due mesi sono stato in contatto storiografico con questa donna. Se per assurdo fosse possibile, sarei disposto a qualunque sacrificio pur di intrattenermi solo dieci minuti con questa persona. Questa donna, infatti, morendo, ha portato nella tomba un mare infinito di informazioni, irrimediabilmente perdute. Ho fotografato ogni centimetro quadrato del sepolcro, nell’illusione di poter trovare qualche vago riflesso di questo mare. Sapere che nell’urna che mi sta di fronte ci sono le ossa di questa persona, c’è il luogo dove si è posato per l’ultima volta il suo corpo mi fa un certo effetto. Gli studi storici hanno questo di bello: azzerano completamente le distanze temporali. Per mesi, infatti, ho cercato di vivere con la mente accanto a questa donna, per cercare di ricostruirne le vicende, per tentare di comprenderne i sentimenti. Il risultato finale non può che essere molto misero, ma è stato bello, molto interessante provarci.

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