Durante il periodo natalizio l’aria si riempie di profumi. Cannella, arancia, chiodi di garofano, anice e spezie varie inondano le nostre case, ma sulle nostre tavole sicuramente non può mancare il soffice e goloso panettone!
Come nasce questo dolce tanto amato?
Una leggenda racconta che sia nato in seguito a un incidente alla corte di Ludovico il Moro nel quindicesimo secolo. Il dolce che doveva essere presentato alla festa di Natale organizzata dal Duca era bruciato nel forno e, non avendo alternative, il pasticcere accettò la proposta di uno sguattero, il Toni, di portare in tavola una pagnotta impastata con uova, burro, canditi e uvetta. Il duca e gli ospiti apprezzarono questo dolce e alla domanda su come si chiamasse il pasticcere rispose l’è il pan del Toni. Un nome che col tempo sarebbe diventato il panettone.
Ma più probabilmente il panettone non era altro che il pane fatto in casa a cui per le feste veniva aggiunto qualche ingrediente per addolcirlo. Ma anche se rappresentava qualcosa di speciale rispetto all’alimentazione quotidiana, a cui si aggiungevano anche delle connotazioni sacre come la croce che il capofamiglia vi tracciava sopra in segno di benedizione, era comunque poco più di una pagnotta bassa, croccante e a volte mezza bruciacchiata.
Il successo del pan del Toni si consolidò nella tradizione culinaria meneghina, iniziando, con gli anni, a varcare le mura della corte, diffondendosi a macchia d’olio in tutta Italia, trasformando il suo nome in Panettone.
Il Panettone come gesto propiziatorio contro il mal di gola!
Il Panettone non è solo un piacere per il palato ma, stando a vecchie credenze popolari, sarebbe un’ottima cura contro i malanni. Infatti, una usanza tipicamente milanese prevede che si metta da parte e si conservi una porzione del panettone aperto e mangiato a Natale.
Il panettone veniva conservato fino al 3 febbraio, giorno in cui si festeggia San Biagio.
In questa giornata, infatti, il panettone rimasto, ormai raffermo, veniva consumato insieme alla propria famiglia, rigorosamente a digiuno.
Il motivo? È un gesto propiziatorio contro i mal di gola, malanni che chiamano in causa proprio San Biagio, famoso per essere il protettore della gola.
Il galateo del panettone
Come va mangiato il panettone?
Tradizionalmente il panettone veniva mangiato direttamente con le mani, ma il galateo ha regole ben precise su questo argomento.
Il panettone si può mangiare con le mani se servito senza creme di accompagnamento.
Attenzione però: non si porta l’intera fetta alla bocca per dare dei bei morsi.
Si tiene la fetta con la mano sinistra, mentre con la destra si staccano piccole porzioni da portare poi alla bocca.
Se invece sono presenti creme o salse di accompagnamento, la fetta di panettone va servita stesa su un piatto, con la crema di lato. Il piatto deve essere servito con anche un cucchiaio ed una forchettina da dolce.
Ecco il procedimento per gustarlo rispettando il bon ton: la forchetta serve a tenere ferma la fetta di panettone mentre con il cucchiaio si stacca la porzione, si raccoglie la crema e si porta il tutto alla bocca.
Inoltre il panettone va servito prima della frutta, ma non insieme al caffè.
Il panettone dalle mille varietà!
Oggi, il panettone non è solo quello classico (uvetta e candidi), ma lo troviamo in tante varianti, eh si, perché ogni regione ha creato il “suo panettone” con gli ingredienti del proprio territorio!
Avremo così il panettone ai tre cioccolati, ai fichi, al pistacchio, al tiramisù, al limone, con mela annurca e cannella, agli agrumi, tartufato, al gianduia, all’albicocca, ai cereali, ai frutti di bosco e tanti tanti altri!
Siamo un popolo di golosi, ci piace sperimentare!
Buone feste!