Home Cultura e SocietàArte Irpina Grottaminarda: l’Edicola della Nostradonna

Grottaminarda: l’Edicola della Nostradonna

by Raffaele Masiello

Quasi al centro di Via Nostradonna di Grottaminarda, sorge un’edicola sacra dedicata alla Madonna delle Grazie o alla “Nostradonna”, contrazione dell’esclamazione “Nostra(Ma)donna”. 

L’edicola,  appoggiata ad una parete di un’antica struttura Settecentesca – fortemente rimaneggiata nel corso del Novecento -, ospita l’immagine di una Madonna con Bambino dipinta nel settembre 1980  dall’artista algerino Amar Cheriet (Tebessa 1939 – Roma 2017).

L’edicola venne costruita durante la prima metà dell’Ottocento per ricordare la chiesa della Madonna delle Grazie, nota anche col nome di Salus Infirmorum, Salute degli Infermi, la quale era anche la cappella di un ospedale cinquecentesco.

Durante la prima metà dell’Ottocento le strutture dell’ospedale e della cappella vennero privatizzate e convertite in abitazioni, e a ricordo dell’edificio sacro venne edificata un edicola sacra.

La primitiva immagine della Madonna con Bambino si credeva fosse stata dipinta dal pittore solofrano Matteo Vigilante (nato nel 1734), ma in realtà venne dipinta molto dopo la morte dell’artista solofrano, in pieno Ottocento. Purtroppo s’ignora il nome dell’autore. Attraverso la tradizione orale si sa solo che l’affresco venne restaurato e ripreso più volte. 

L’iconografia era quella della Madonna delle Grazie con attributi della Madonna della tenerezza, ovvero Madre e Figlio che erano accostati in un abbraccio materno che univa i loro volti. 

Sopra di loro due Angeli incoronavano La Vergine con una maestosa e articolata corona. 

Tutta la scena, poi, era sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo. 

Nel 1980, l’opera era fortemente compromessa e si decise di ridipingerla ex novo. Venne allora reclutato il pittore algerino  Amar Cheriet, che aveva sposato una grottese e che allora viveva a Grottaminarda. 

Il pittore volle rendere naturale l’immagine e per la sua rappresentazione scelse alcuni personaggi grottesi. Volle inoltre rappresentare la Vergine nelle sembianze della Madonna del Latte, ovvero decise di rappresentare la Vergine nel momento in cui, col seno scoperto, si accinge ad allattare il figlio. 

Purtroppo un cospicuo gruppo di persone si appose a questa rappresentazione e fu deciso di coprire il seno della Vergine. 

Oggi l’edicola è curata dalle famiglie che vivono nella strada, ma servirebbe un importante intervento di recupero.

© Tutti i diritti riservati

Condividi L'articolo

Articoli Correlati

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.